Chiari Servizi SRL ha partecipato all’incontro annuale: “L’Italia del Riciclo” che si e’ tenuto a Roma il giorno 13 dicembre.
Numerose le tematiche affrontate a partire dalla soddisfazione per la forte crescita del riciclo nel settore degli imballaggi, che oggi tocca quota 67%.
Il riciclo si conferma un’attività cruciale per l’attuazione della circular economy, trasformando annualmente oltre 15 milioni di tonnellate di rifiuti quali; carta, vetro, plastica, legno e organico in 10,6 milioni di tonnellate di materie prime seconde.
Tutto ciò pero’ non e’ ancora sufficiente, le aziende del settore saranno chiamate ad elaborare dei piani che possano rispondere al seguente schema:
Qualità dei materiali raccolti ed avviati alla trasformazione; Quali sono i costi di mercato? Quali sono i costi di assimilazione?
Riflessioni in merito all’import export dei materiali in relazione alle ricadute occupazionali; Puntare non solo al riciclo, ma alla decostruzione dei materiali; Puntare sull’innovazione: materiali più complessi richiedono maggiori risorse per la ricerca al fine di garantire un loro riutilizzo.
Questo sara’ lo schema per un futuro che non e’ molto lontano se si pensa che nel 2017 l’Unione Europea approverà una serie di direttive per rendere concreto il concetto di economia circolare.
E l’Italia nel suo complesso quanto ricicla? Siamo arrivati, a livello nazionale al 49% di raccolta differenziata con macroscopiche diversità fra le macro aree geografiche del Paese:
Non siamo quindi distanti dal centrare l’obiettivo imposto per il 2020 ossia il 50% su base nazionale, tuttavia sara’ più complicato raggiungere l’obiettivo del 2025 che richiederà una percentuale di raccolta differenziata pari al 60%.
Altro aspetto interessante riguarda il conferimento in discarica dei rifiuti urbani: entro il 2030 dovremo arrivare ad una quantità di materiali conferiti in discarica pari al 10%, oggi siamo al 30% su base nazionale.
Diventerà fondamentale capire quale sara’ la normativa riferita al concetto di end of waste, considerando che il Decreto sembra oramai in fase di approvazione.
Un aspetto critico potrebbe riguardare la gestione di tale aspetto a livello regionale creando, di fatto, normative e disposizioni differenti da Regione a Regione.
Un aspetto molto delicato che potrebbe portare all’utilizzo di materiali in grado di migliorare la qualità e le prestazioni degli asfalti e dei cementi.